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sabato 5 febbraio 2011

Commenti Inter, ecco Castaignos il baby bomber geniale





Ha diciotto anni e uno straordinario talento, l'attaccante che è riuscito salire alla ribalta in Olanda con la maglia del Feyenoord e a giugno arriverà in nerazzurro. E' costato tre milioni di euro

    ROMA, 5 febbraio - Il fair-play finanziario che l’Uefa si prepara a introdurre dalla stagione 2013-14, con l’obiettivo di guidare i club verso un bilancio in pareggio, requisito indispensabile per ottenere l’iscrizione alle coppe europee, sta cominciando a modificare le logiche aziendali anche delle società più ricche. E l’Inter è stata fra le prime a imboccare questa strada, investendo in modo massiccio e ragionato sui giovani più promettenti, nel pieno rispetto delle nuove disposizioni e dei suggerimenti di Michel Platini. Nella scorsa estate aveva tesserato Coutinho, classe 1992, undici presenze nel campionato italiano, scoperto nel Vasco da Gama e prenotato con largo anticipo. L’arrivo del brasiliano ha tracciato una linea di confine tra passato e presente, determinando una precisa svolta a livello di strategie. L’Inter, a gennaio, ha proseguito su questo binario e ha ingaggiato i centrocampisti austriaci Lukas Spendlhofer (1993, ex St. Poelten Noe) e Christoph Knasmullner (1992, ex Bayern Monaco). Ma il colpo di Massimo Moratti è stato rappresentato dall’acquisto di Luc Castaignos, diciotto anni, attaccante geniale, repertorio brillante, uno straordinario talento che è riuscito salire alla ribalta in Olanda con la maglia del Feyenoord. L’operazione è stata perfezionata nelle ultime ore del mercato invernale, in cambio di tre milioni di euro e con la promessa di lasciare il ragazzo in Eredivisie fino a giugno.

    LA STORIA - Ha origini francesi e passaporto olandese, Luc Castaignos, giudicato come il fiore all’occhiello della nuova generazione cresciuta nel mito del calcio totale di Michels, di Cruyff, Rep, Neeskens e Rensenbrink. L’Inter è riuscita a strapparlo alla concorrenza del Manchester United: Branca si era mosso già in estate e aveva bloccato la punta. Castaignos è nato il 27 settembre del 1992 a Schiedam (vicino a Rotterdam) ed è stato sempre considerato un piccolo fenomeno, da quando - all’età di quattordici anni - aveva fatto il suo ingresso nel settore giovanile del Feyenoord. E’ alto un metro e 88, ma non è un centravanti d’area: ha una velocità esplosiva, accelera e taglia verso il centro, svolgendo i classici compiti di una seconda punta. Castaignos associa una tecnica pura a una rapidità impressionante, che gli consente di saltare il difensore e di accendere la manovra. I giornalisti olandesi hanno scritto che nei movimenti e nel suo modo di interpretare il ruolo ricorda un po’ Thierry Henry, che sta chiudendo la carriera con la maglia dei New York Red Bulls.

    LE CARATTERISTICHE - E’ ambidestro, protegge il pallone con i gomiti e le spalle, a dispetto della sua carta d’identità è già furbo e smaliziato. Ma l’ascesa di Castaignos non è stata una sorpresa: già nella nazionale under 17, in occasione dell’Europeo di categoria del 2009, aveva incantato tutti, trascinando al secondo posto l’Olanda, sconfitta poi dalla Germania (2-1). Castaignos era stato il capocannoniere del torneo (tre gol) con il tedesco tedesco Lennart Thy, altro 1992 in forza al Werder Brema, paragonato per caratteristiche di gioco a Miroslav Klose.

    Nella storia dell’Olanda Under 17, vanta la migliore media-gol: tredici centri in diciassette presenze. Ma Castaignos si è subito imposto anche nell’Under 19 (nove reti in quattordici partite) e aspetta adesso la convocazione nella nazionale Under 21 diretta da Cor Pot, che lavora a stretto contatto con il ct Bert Van Marwijk, medaglia d’argento al Mondiale in Sudafrica, sconfitto in finale dalla Spagna (1-0, gol Iniesta nei minuti conclusivi dei tempi supplementari).

    LA CURIOSITA’ - E’ stata una vecchia conoscenza del calcio italiano a lanciare Castaignos nella serie A olandese: a puntare per primo sul baby è stato l’allenatore Mario Been, ex centrocampista del Pisa, portato in Toscana nel 1988 dal presidente Romeo Anconetani. Dopo aver guidato l’Excelsior e il NEC, Been è arrivato nel 2009 sulla panchina del Feyenoord e ha fatto debuttare Castaignos il 24 settembre dello stesso anno, in occasione della gara vinta (5-0) sul campo dell’Harkemase Boys: l’attaccante fu schierato al 73’ al posto di Fer, per giocare in coppia con Makaay. Tre le presenze in quella stagione per il nuovo gioiello di Moratti.

    Costretto a convivere con una situazione economica piuttosto complicata, il Feyenoord ha deciso di concentrare i suoi sforzi sulla crescita del vivaio: il club di Rotterdam ha vinto nella sua storia quattordici titoli, ma l’ultimo scudetto risale al 1999 grazie all’argentino Julio Cruz (capocannoniere con 15 reti), mentre l’ultimo trofeo infilato in bacheca è stata Coppa d’Olanda del 2008 (2-0 in finale contro il Roda, con i gol di Landzaat e De Guzman).

    Castaignos è diventato titolare nella scorsa estate. Si è presentato nel calcio dei grandi senza indugi, risultando subito uno dei pezzi pregiati del campionato, anche se il Feyenoord si trova a lottare nelle zone basse della classifica, a causa di una crisi economica che non ha permesso ai dirigenti di rinforzare la squadra. Castaignos ha giocato venti partite e ha realizzato sei gol contro il Vitesse, l’Az Alkmaar, il Roda, l’Heerenveen, l’Ado De Haag e l’Excelsior. Sempre nella sfida con l’Heerenveen ha firmato l’assist per il 2-2 di Jerson Cabral, classe 1991. Ora ha un obiettivo: salvare il Feyenoord, in attesa di fare il trasloco per Milano e di raggiungere l’Inter.

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